domenica 18 novembre 2018

amo il mondo dello spettacolo e vorrei entrarci prima o poi

amo il mondo dello spettacolo e vorrei entrarci prima o poi

scrivo sia al maschile che al femminile

oltre a scrivere con il mio nome di battesimo, maschile che con pseudonimi letterari femminili, amo vestirmi da donna in privato, ma potrei farlo anche in pubblico, mi piacerebbe andare in tv, scrivo per tutti uomini, donne e persone lgbt, sono un omo gay, ma anche una scrittrice transgender.

domenica 11 novembre 2018

noi gay non siamo malati,siamo sanissimi

noi gay non siamo malati,siamo sanissimi, io sto benissimo

per non dimenticare


Per non dimenticare
Scritto
Da
Mattia Bianchi
Risultati immagini per triangolo rosa
Dedicato a Alessandro Rizzo






















Cari lettori,
Questo romanzo è dedicato a tutte le persone omosessuali come me, morte nei campi di concentramento, dimenticate, oltre agli ebrei vittime della follia omicida di un uomo solo al comando di cui non faccio neanche il nome, naturalmente come specifico sempre, i personaggi sei miei racconti, sono inventati, ogni riferimento a luoghi, persone, loghi e oggi esistenti nella realtà è puramente casuale.
Ci troviamo in Germania alla fine della seconda guerra mondiale nel 1945, gli americani sono arrivati a salvare gli omosessuali, ebrei, rom, intrappolati nei campi di concentramento.
Giulio Sammartini, protagonista della nostra storia finalmente è libero, non ha più niente, neanche la dignità, il suo compagno è morto sotto le torture dei gerarchi nazisti, lui più forte e sopravissuto per miracolo all’orrore di quei posti.
Giulio è un uomo sui quaranta anni, alto magro, il volto segnato, ma lo sguardo fiero di chi è sopravissuto a quei orribili luoghi e fiero della sua omosessualità.
Nevica, il freddo è insopportabile, lui indossa, la camicia, una giacca con ricamato sul braccio il triangolo rosa simbolo di noi omosessuali.
Giulio non si gira indietro, decide di lasciare la Germania e andare negli Stati Uniti d’America, con gli ultimi spiccioli rimasti acquista il biglietto per la libertà.
Appena arriva a New York, viene assunto come operaio in una ditta di Jeans, lavora quattordici per uno stipendio da fame.
Dopo quattordici anni diventa capo reparto, la paga è più consistente e riesce a comprarsi un’ abitazione più accogliente.
Giulio trova anche l’amore, i due partecipano anche ai moti  di stonewall, una retata della polizia in un famoso locale gay di New York che da inizio al movimento di liberalizzazione omosessuale nel mondo.
Ritorniamo un attimo in dietro per conoscere meglio il nostro protagonista.
Giulio nasce in Germania in una famiglia benestante, si è sempre dichiarato omosessuale.
I tedeschi con lo scoppio della seconda guerra, lo trovano baciarsi con il suo fidanzato in un locale gay di Berlino, vengono subito arrestati e portati in un campo di concentramento, il suo fidanzato viene frusta, picchiato fino a quando non cade morto sul pavimento, lui si salva.
Le ferite del suo orribile passato ancora gli fanno male, nonostante siano passati tanti anni.
La storia di noi persone omosessuali è sempre stata dura, non accettati mai dalla società, siamo stati picchiati, ammazzati, violentati e per anni ci hanno considerati, malati mente.
Per fortuna l’organizzazione medica mondiale, ha tolto l’omosessualità dalle malattie mentali.
In quel epoca molte categorie di persone venivano considerate impure, gli omosessuali, le lesbiche, i disabili, gli ebrei, i rom.
Queste persone catalogate come impure venivano rinchiuse nei campi di sterminio.
Giulio e il suo compagno riescono a sposarsi a New York e mettere su una famiglia.
Ormai il passato è passato e finalmente il protagonista della nostra storia può godersi la vita con il suo nuovo compagno.
L’amore vince sempre, come la tenacia.
Giulio continua a lavorare come responsabile nella fabbrica di jeans e vive insieme al suo compagno divenuto suo marito.
Mi sono sempre chiesto come mai, in Germania dove è nato il movimento omosessuale c’è stata la più grande strage del popolo omosessuale della  storia, per fortuna poi finita la guerra sono stati i primi a legalizzare matrimoni gay e adozioni.
Noi come il solito siamo arrivati per ultimi a approvare una legge per le unioni civili, anche per noi persone omosessuali, come dico io meglio tardi che mai.
Sperando come sempre di non avervi annoiati e vi do appuntamento a nuove storie come sempre scritte da me.
Come sempre oltre a dedicare questo racconto a Mario Mieli e tutti gli attivisti glbt morti per il loro credo e a tutte le vittime di omofobia del mondo a  Oscar Wilde, Federico Garcia Lorca, Marcel Proust e tutte le vittime di transfobia.
Arcigay e a tutte le associazioni che combattono come me contro i crimini di odio verso le donne e le persone glbt, liberi di amare, liberi di essere se stessi, senza essere mai più discriminati.
Spero che questo orrore non si ripeti più, anche per noi omosessuali non c’è mai pace e forse non ci sarà mai pace
Vi ringrazio come sempre
Mattia Bianchi.






















Mattia Bianchi nato a Milano 12/07/1980, impiegato in una ditta di computer, nel tempo libero scrittore e creatore di vari personaggi letterari e teatrali.







basta discriminazioni per i gay e transessuali

basta discriminazioni per i gay e transessuali

credo nei miei sogni e un giorno si realizzeranno

credo nei miei sogni e un giorno si realizzeranno

giovedì 8 novembre 2018

scrivo perchè amo scrivere

scrivo perchè amo scrivere

adoro la letteratura i miei scrittori, poeti preferiti sono

Alessandro Manzoni,
Dante Alighieri,
Ugo Foscolo,
Giacomo Leopardi,
Oriana Fallaci,
Camilla Cederna,
Cristina Parodi,
Alfonso Signorini,
Alda Merini,
Mario Mieli,
Gabriele D'Annunzio,
Barbara Cartland,
Virginia Woolf,
Daria Bignardi,
Marcel Proust,
Alessandro Piperno,
Oscar Wilde

mercoledì 7 novembre 2018

sono uno scrittore particolare

sono uno scrittore particolare, scrivo di argomenti lgbt, scrivo anche polizieschi, ma anche romanzi d'amore, scrivo anche per il teatro e per il cinema, scrivo anche di cinema e di moda.