martedì 23 ottobre 2018

per non dimenticare


Per non dimenticare
Scritto
Da
Mattia Bianchi
Risultati immagini per triangolo rosa
Dedicato a Alessandro Rizzo






















Cari lettori,
Questo romanzo è dedicato a tutte le persone omosessuali come me, morte nei campi di concentramento, dimenticate, oltre agli ebrei vittime della follia omicida di un uomo solo al comando di cui non faccio neanche il nome, naturalmente come specifico sempre, i personaggi sono inventati, ogni riferimento a luoghi, persone, loghi e oggi esistenti nella realtà è puramente casuale.
Ci troviamo in Germania alla fine della seconda guerra mondiale nel 1945, gli americani sono arrivati a salvare gli omosessuali, ebrei, rom, intrappolati nei campi di concentramento.
Giulio Sammartini, protagonista della nostra storia finalmente è libero, non ha più niente, neanche la dignità, il suo compagno è morto sotto le torture dei gerarchi nazisti, lui più forte e sopravissuto per miracolo all’orrore di quei posti.
Giulio è un uomo sui quaranta anni, alto magro, il volto segnato, ma lo sguardo fiero di chi è sopravissuto a quei orribili luoghi.
Nevica, il freddo è insopportabile, lui indossa, la camicia, una giacca con ricamato sul braccio il triangolo rosa simbolo di noi omosessuali.
Giulio non si gira indietro, decide di lasciare la Germania e andare negli Stati Uniti d’America, con gli ultimi spiccioli rimasti acquista il biglietto per la libertà.
Appena arriva a New York, viene assunto come operaio in una ditta di Jeans, lavora quattordici per uno stipendio da fame.
Dopo quattordici anni diventa capo reparto, la paga è più consistente e riesce a comprarsi un’ abitazione più accogliente.
Giulio trova anche l’amore, i due partecipano anche ai moti  di stonewall, una retata della polizia in un famoso locale gay di New York che da inizio al movimento di liberalizzazione omosessuale nel mondo.
Ritorniamo un attimo in dietro per conoscere meglio il nostro protagonista.
Giulio nasce in Germania in una famiglia benestante, si è sempre dichiarato omosessuale.
I tedeschi con lo scoppio della seconda guerra, lo trovano baciarsi con il suo fidanzato in un locale gay di Berlino, vengono subito arrestati e portati in un campo di concentramento, il suo fidanzato viene frusta, picchiato fino a quando non cade morto sul pavimento, lui si salva.
Le ferite del suo orribile passato ancora gli fanno male, nonostante siano passati tanti anni.
La storia di noi persone omosessuali è sempre stata dura, non accettati mai dalla società, siamo stati picchiati, ammazzati, violentati e per anni ci hanno considerati, malati mente.
Per fortuna l’organizzazione medica mondiale, ha tolto l’omosessualità dalle malattie mentali.
In quel epoca molte categorie di persone venivano considerate impure, gli omosessuali, le lesbiche, i disabili, gli ebrei, i rom.
Queste persone catalogate come impure venivano rinchiuse nei campi di sterminio.
Giulio e il suo compagno riescono a sposarsi a New York e mettere su una famiglia.
Ormai il passato è passato e finalmente il protagonista della nostra storia può godersi la vita con il suo nuovo compagno.
L’amore vince sempre, come la tenacia.
Giulio continua a lavorare come responsabile nella fabbrica di jeans e vive insieme al suo compagno divenuto suo marito.
Mi sono sempre chiesto come mai, in Germania dove è nato il movimento omosessuale c’è stata la più grande strage del popolo omosessuale della  storia, per fortuna poi finita la guerra sono stati i primi a legalizzare matrimoni gay e adozioni.
Noi come il solito siamo arrivati per ultimi a approvare una legge per le unioni civili, anche per noi persone omosessuali, come dico io meglio tardi che mai.
Sperando come sempre di non avervi annoiati e vi do appuntamento a nuove storie come sempre scritte da me.
Come sempre oltre a dedicare questo racconto a Mario Mieli e tutti gli attivisti glbt morti per il loro credo e a tutte le vittime di omofobia del mondo a  Oscar Wilde, Federico Garcia Lorca, Marcel Proust e tutte le vittime di transfobia.
Arcigay e a tutte le associazioni che combattono come me contro i crimini di odio verso le donne e le persone glbt, liberi di amare, liberi di essere se stessi, senza essere mai più discriminati.
Vi ringrazio come sempre
Mattia Bianchi.






















Mattia Bianchi nato a Milano 12/07/1980, impiegato in una ditta di computer, nel tempo libero scrittore e creatore di vari personaggi letterari e teatrali.







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