Cari
lettori,
eccomi
ritornato alla mia antica passioni il breve romanzo, poliziesco, un genere che
adoro e seguo attraverso cinema, letteratura e televisione, con protagoniste
sempre investigatrici donne, la più famosa è Joanna Preston, questi gialli
saranno ambientati a Milano, la mia
città.
prima
d’incominiciare, la nostra storia questa un’opera di fantasia, ogni riferimento
a persone,animali e luoghi veramente esistenti è puramente casuale.
Ambrogina
Carla Colombo, protagonista di questa storia è nata a Milano come sua sorella
gemella Piera.
Ambrogina
lavora come medico legale e la sorella imbalsama i cadaveri per i funerali,
sono cresciute assieme, adesso vivono nella stessa zona.
Le
due sorelle si sentono solo una volta a settimana, il loro lavoro le impegna
tanto.
Per
Ambrogina ogni corpo ha una sua storia, il suo miestiere è quello di scoprire
come sono morte soprattutto se sono morte in circostanze misteriose.
Le
nostre due protagoniste sono nate a Milano, vivono a Milano, da Antonio Colombo
e Sandra Bianchi, si sono laureate in medicina, Ambrogina poi ha preso la
specializzazione in medicina legale e la sorella si è dedicata
all’imbalsamazione dei corpi per i funerali di stile americano.
Fisicamente
sono molto simili, capelli ricci, pelle chiara e liscia, non tanto alte, occhi
verdi, non portano gioielli tranne due ciondoli donati dalla loro nonna
materna.
I
loro genitori sono sepolti nella cappella di famiglia nel cimitero monumentale
di Milano.
Queste
due gemelle sanno le protagoniste di molti miei racconti polizieschi.
Una
mattina fu trovata nel centro della città, vicino a corso Magenta, trovarono il
corpo di una giovane donna, capelli biondi ossigenati, magra, poco trucco,
indossava un abito da sera con scarper con il tacco, nessun segno di violenza
sessuale, sausa della morte una ferita alla testa, Ambrogina portò il corpo in
laboratorio per scoprire chi era la vittima e scoprire l’assassino.
Vicino
al cadavere c’era la borsetta, che conteneva, trucchi, il portafoglio,
cellulare e le chiavi di casa.
La
vittima si chiama Vittoria Schillaci, trenta anni, scrittrice, saggista lavora
per una famosa casa editrice.
Il
corpo fu spogliato e eseminato nessuna patologia, solo una profonda ferita alla
testa.
Andarano
nell’appartamento della vittima, in corso Magenta, un grande appartamento, un
ampio soggiorno, cucina abitabile, tre camere da letto e un grosso armadio a
muro pieno di abiti fimati, nell’appartamento alle pareti tante foto della
vittima.
Vittoria
quando era più giovane per pagarsi i corsi di danza aveva fatto la fotomodella.
In
un cassetto del comodino della vittima trovarono l’agenda della vittima, il
giorno prima di morire la vittima aveva appuntamento con un suo ex fidanzato,
un fotografo di moda, Dario Falletti, Ambrogina e il suo collega Sandro Gallo,
andarano a casa del ex fidanzato dopo un lungo colloquio l’uomo confessò
l’omicidio per gelosia, Dario fu dichiarato colpevole e arrestato a San Vittore.
Vittoria
fu restituita alla famiglia e seppellita nella tomba di famiglia.
Ambrogina
ama il suo lavoro anche se è alquanto macrabo.
Non
mi resta che darvi appuntamento ad altri racconti con protagoniste le due
gemelle milanesi.
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