Per
non dimenticare
Scritto
Da
Mattia
Bianchi

Dedicato a
Alessandro Rizzo
Cari
lettori,
Questo
romanzo è dedicato a tutte le persone omosessuali come me, morte nei campi di
concentramento, dimenticate, oltre agli ebrei vittime della follia omicida di
un uomo solo al comando di cui non faccio neanche il nome, naturalmente come
specifico sempre, i personaggi sono inventati, ogni riferimento a luoghi,
persone, loghi e oggi esistenti nella realtà è puramente casuale.
Ci
troviamo in Germania alla fine della seconda guerra mondiale nel 1945, gli
americani sono arrivati a salvare gli omosessuali, ebrei, rom, intrappolati nei
campi di concentramento.
Giulio
Sammartini, protagonista della nostra storia finalmente è libero, non ha più
niente, neanche la dignità, il suo compagno è morto sotto le torture dei
gerarchi nazisti, lui più forte e sopravissuto per miracolo all’orrore di quei
posti.
Giulio
è un uomo sui quaranta anni, alto magro, il volto segnato, ma lo sguardo fiero
di chi è sopravissuto a quei orribili luoghi.
Nevica,
il freddo è insopportabile, lui indossa, la camicia, una giacca con ricamato
sul braccio il triangolo rosa simbolo di noi omosessuali.
Giulio
non si gira indietro, decide di lasciare la Germania e andare negli Stati Uniti
d’America, con gli ultimi spiccioli rimasti acquista il biglietto per la
libertà.
Appena
arriva a New York, viene assunto come operaio in una ditta di Jeans, lavora
quattordici per uno stipendio da fame.
Dopo
quattordici anni diventa capo reparto, la paga è più consistente e riesce a
comprarsi un’ abitazione più accogliente.
Giulio
trova anche l’amore, i due partecipano anche ai moti di stonewall, una retata della polizia in un
famoso locale gay di New York che da inizio al movimento di liberalizzazione
omosessuale nel mondo.
Ritorniamo
un attimo in dietro per conoscere meglio il nostro protagonista.
Giulio
nasce in Germania in una famiglia benestante, si è sempre dichiarato
omosessuale.
I
tedeschi con lo scoppio della seconda guerra, lo trovano baciarsi con il suo
fidanzato in un locale gay di Berlino, vengono subito arrestati e portati in un
campo di concentramento, il suo fidanzato viene frusta, picchiato fino a quando
non cade morto sul pavimento, lui si salva.
Le
ferite del suo orribile passato ancora gli fanno male, nonostante siano passati
tanti anni.
La
storia di noi persone omosessuali è sempre stata dura, non accettati mai dalla
società, siamo stati picchiati, ammazzati, violentati e per anni ci hanno
considerati, malati mente.
Per
fortuna l’organizzazione medica mondiale, ha tolto l’omosessualità dalle
malattie mentali.
In
quel epoca molte categorie di persone venivano considerate impure, gli omosessuali,
le lesbiche, i disabili, gli ebrei, i rom.
Queste
persone catalogate come impure venivano rinchiuse nei campi di sterminio.
Giulio
e il suo compagno riescono a sposarsi a New York e mettere su una famiglia.
Ormai
il passato è passato e finalmente il protagonista della nostra storia può
godersi la vita con il suo nuovo compagno.
L’amore
vince sempre, come la tenacia.
Giulio
continua a lavorare come responsabile nella fabbrica di jeans e vive insieme al
suo compagno divenuto suo marito.
Mi
sono sempre chiesto come mai, in Germania dove è nato il movimento omosessuale
c’è stata la più grande strage del popolo omosessuale della storia, per fortuna poi finita la guerra sono
stati i primi a legalizzare matrimoni gay e adozioni.
Noi
come il solito siamo arrivati per ultimi a approvare una legge per le unioni
civili, anche per noi persone omosessuali, come dico io meglio tardi che mai.
Sperando
come sempre di non avervi annoiati e vi do appuntamento a nuove storie come
sempre scritte da me.
Come
sempre oltre a dedicare questo racconto a Mario Mieli e tutti gli attivisti
glbt morti per il loro credo e a tutte le vittime di omofobia del mondo a Oscar Wilde, Federico Garcia Lorca, Marcel
Proust e tutte le vittime di transfobia.
Arcigay
e a tutte le associazioni che combattono come me contro i crimini di odio verso
le donne e le persone glbt, liberi di amare, liberi di essere se stessi, senza
essere mai più discriminati.
Vi
ringrazio come sempre
Mattia
Bianchi.

Mattia Bianchi nato
a Milano 12/07/1980, impiegato in una ditta di computer, nel tempo libero
scrittore e creatore di vari personaggi letterari e teatrali.